La dinamicità della forma nel palcoscenico della follia. Spesso la danza e follia si sono avviluppate, mostrando stretti legami. Giò Pasta vuole affermare che, grazie al potere della danza, il confine tra “normalità” e “ follia” si annulla, lasciando spazio unicamente ad un gioco di emozioni che esaltano lo spirito non solo dell’artista ballerino, ma anche dello spettatore, che coinvolto in un turbine di sensazioni, riesce ad interiorizzare empaticamente i vissuti più nascosti dell’altro. La danza è sempre stata espressione della libertà di tutto il genere umano, una manifestazione catartica di bellezza e di purezza che spesso ha esaltato lo stretto legame tra corpo anima e natura. Danzare diviene, per l’individuo, l’occasione originale e spontanea per esprimere il proprio modo di essere, di esistere¸ favorendo l’accrescimento dell’autostima.
“Danza. Un’espressione verticale di un desiderio orizzontale legalizzato dalla musica”. George Bernard Shaw.