Il rito del bagno mattutino nelle acque del fiume Gange, l’individuo immerso in un flusso divino trasporta il sé, del fedele, in un mondo senza tempo e senza spazio, là dove la comunione con il Dio è un adesso immutabile, eterno.
Realizzando quest’opera mi sono immerso nella visione aprendo un varco nel patrimonio simbolico Indiano: l’acqua ridona la salute del corpo, ma può garantire la vita dopo la morte. E’ l’acqua miracolosa, l’acqua della liberazione, lava dalle “macchie” come se fosse un solvente. Nel mistero della salvezza eterna (la scena si svolge nell’acqua non in cielo come per i Cristiani) è anche possibile andare oltre: c’è un intero paese che ha affidato alla corrente di un fiume le proprie speranze nell’immortalità…… Il Gange!