Intraprendere la strada misteriosa che immette nel giardino dell’utopia è una sconvolgente esperienza limite e trasgressiva. Non è una fuga, ma un viaggio sempre più accelerato verso la geografia di un universo inconscio, un ponte tra la veglia e il sogno, un mare e una ragnatela di simboli, una traccia che insiste e investe sia il gioco che l’ironia. Quest’opera, carica appunto di ironia, evidenzia che livelli significativi di stress indeboliscono le nostre difese e che il fisico tende a cedere sullo stato di benessere: i fattori psicologici non vanno sottovalutati perché, se trascurati, possono influire in maniera negativa sullo stato dell’individuo ed esporre l’organismo a conseguenze talvolta fatali!
Opera storica legata all’immaginario mentale: quante volte varcai la soglia del “limite”, oltre il quale la mia complessa personalità trovava ospitalità. L’artista spesso è considerato come il più egocentrico di tutti, perché proietta il proprio ego nei suoi lavori, e il primo genere pittorico che passa per la mente è l’autoritratto: evidentemente, in questo caso, non ho fatto in tempo a visualizzarlo.